Klebsiella pneumoniae
In Italia, dopo una diminuzione nel 2017 e 2018 della percentuale di isolati di K. pneumoniae resistenti ai carbapenemi (imipenem, meropenem), nel 2109 si è osservato un leggero aumento rispetto all’anno precedente (dal 26,8% al 28,5%), così come per le cefalosporine di terza generazione - cefotaxime, ceftazidime, ceftriaxone - (dal 52,7% del 2018 al 57,0% del 2019), per gli aminoglicosidi - gentamicina, amikacina - (dal 35,5% nel 2018 al 39,0% nel 2019) e per i fluorochinoloni - ciprofloxacina, levofloxacina - (dal 52,7% nel 2018 al 54,7% nel 2019) (grafico).
Relativamente ai batteri Gram-negativi (Tabella), percentuali di resistenza particolarmente critiche si osservano per K. Pneumoniae ad amoxicillina-acido clavulanico (60,0%) e piperacillina-tazobactam (47,8%), alle cefalosporine di terza generazione (>50%) e ai carbapenemi (tra 27,7% e 34,7%).
Tabella - Batteri gram-negativi: profilo di antibiotico-resistenza per Klebsiella pneumoniae, Italia 2019
Classe di antibiotici | Antibiotico | Isolati (n) | R (%) | 95% IC R (%) |
---|---|---|---|---|
Penicilline |
Amoxicillina-Acido Clavulanico |
6.715 |
60,0 |
58,9-61,2 |
Piperacillina-Tazobactam |
7.541 |
47,8 |
46,7-48,9 |
|
Cefalosporine III generazione |
Cefotaxime |
6.755 |
55,5 |
54,3-56,7 |
Ceftazidime |
7.654 |
55,5 |
54,4-56,6 |
|
Ceftrixone |
593 |
63,6 |
59,6-67,5 |
|
Ceftazidime-Avibactam |
1.189 |
3,8 |
2,8-5,0 |
|
Carbapenemi |
Imipenem |
3.122 |
27,8 |
26,2-29,4 |
Meropenem |
7.314 |
27,7 |
26,7-28,8 |
|
Ertapenem |
6.461 |
34,7 |
33,6-35,9 |
|
Aminoglicosidi |
Amikacina |
7.609 |
16,7 |
15,9-17,6 |
Gentamicina |
7.679 |
32,6 |
31,5-33,6 |
|
Fluorochinoloni |
Ciprofloxacina |
7.667 |
54,8 |
53,6-55,9 |
Levofloxacina |
1.537 |
59,1 |
56,6-61,6 |
|
Glicilcicline |
Tigeciclina |
3.020 |
18,0 |
16,6-19,4 |
R=resistenza; IC=intervallo di confidenza
*Le classi di intensità di resistenza sono identificate in base ai quartili della distribuzione nazionale
K. pneumoniae è un patogeno opportunista che normalmente colonizza l’apparato gastrointestinale umano, la cute e il tratto respiratorio superiore. La maggior parte delle infezioni causate da K. pneumoniae sono ospedaliere e includono principalmente infezioni dell’apparato respiratorio e batteriemie associate a un’alta mortalità. Nel tempo K. pneumoniae ha sviluppato resistenza a diverse classi di antibiotici, limitando così le opzioni terapeutiche disponibili. La produzione di beta-lattamasi di classe A rende il batterio intrinsecamente resistente alle penicilline e alle cefalosporine a spettro ristretto. Negli ultimi anni la produzione di ESBL capaci di rendere inefficaci i beta-lattamici ad ampio spettro, incluse le cefalosporine di terza generazione, ha aumentato il ricorso ai carbapenemi e quindi favorito la rapida diffusione delle resistenze a quest’ultima classe di antibiotici. La resistenza ai carbapenemi rappresenta oggi un rilevante problema di sanità pubblica e spesso insorge in ceppi già resistenti ad altre classi di antibiotici, quali beta-lattamici, cefalosporine di terza o quarta generazione e fluorochinoloni.