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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Rapporto AR-ISS - I dati 2022

Streptococcus pneumoniae

In Italia, dal 2015 al 2022 si è osservato un andamento sostanzialmente stabile della percentuale di isolati di S. pneumoniae resistenti alla penicillina (che include anche gli isolati sensibili con aumentata esposizione, I) e all’eritromicina, con valori nel 2022 di 12,8% per la penicillina e 24,9% per l’eritromicina (Figura). Sebbene nel biennio 2020-2021, a seguito delle misure di contrasto adottate per rallentare la diffusione di SARS-CoV-2, sia stata riscontrata una riduzione di circa il 50% del numero di isolati di pneumococco segnalati rispetto al 2019, nel 2022 il numero di isolati è tornato in linea con i valori pre-pandemia.

 

La resistenza alla penicillina include anche gli isolati sensibili con aumentata esposizione (I)

 

Relativamente ai batteri Gram-positivi (Tabella) le percentuali di resistenza più alte si osservano per S. pneumoniae a eritromicina (24,9%), clindamicina (22,1%), tetraciclina (21,8%) e penicillina (12,8%).

 

Tabella - Batteri gram-positivi: profilo di antibiotico-resistenza per Streptococcus pneumoniae, Italia 2022

Classe di antibiotici Antibiotico Isolati (n) R (%) 95% IC R (%)
Penicilline Penicillina 821 12,8* 10,6 - 15,3
Cefalosporine III generazione Ceftriaxone 963 0,8 0,4 - 1,6
Cefotaxime 1.023 0,8 0,3 - 1,5
Macrolidi Eritromicina 1.175 24,9 22,5 - 27,5
Lincosamidi Clindamicina 989 22,1 19,6 - 24,9
Fluorochinoloni Levofloxacina 1.187 1,4 0,8 - 2,3
Tetracicline Tetraciclina 996 21,8 19,3 - 24,5

R=resistenza; IC=intervallo di confidenza

* il dato include gli isolati sensibili con aumentata esposizione (I) e resistenti (R).

 

S. pneumoniae (o pneumococco) è il più frequente agente eziologico delle infezioni respiratorie batteriche a livello comunitario, soprattutto in bambini, anziani e pazienti immunocompromessi. Si trasmette attraverso le secrezioni respiratorie e può causare gravi patologie, come la polmonite, la meningite e la sepsi, ma anche epiglottite, osteomielite, endocardite, artrite settica. La diffusione della resistenza alla penicillina (e ai beta-lattamici in generale) nei ceppi di pneumococco rappresenta un aspetto particolarmente temibile, con ripercussioni sulle terapie (soprattutto della meningite). Inoltre, anche la resistenza ad altre classi di antibiotici è un fenomeno da controllare, soprattutto ai macrolidi molto utilizzati anche in maniera inappropriata nella terapia delle infezioni del tratto respiratorio.

 

L’Italia, come la maggior parte dei Paesi europei, ha implementato un programma di vaccinazione con vaccini glicoconiugati polivalenti sia per i bambini, che per gli adulti ad alto rischio (come anziani e immunocompromessi). L’utilizzo dei vaccini glicoconiugati, determinando la diminuzione di sierotipi vaccinali antibiotico-resistenti, ha avuto un impatto sui tassi di resistenza in S. pneumoniae.

 

Data di ultimo aggiornamento: 23 novembre 2023

Data di creazione della pagina: 14 novembre 2019

Revisione a cura di: Simone Iacchini*, Stefano Boros*, Patrizio Pezzotti*, Alessandra Caramia*, Giulia Errico*, Maria Del Grosso*, Romina Camilli*, Maria Giufrè*, Annalisa Pantosti§ , Francesco Maraglino^, Anna Teresa Palamara*, Fortunato "Paolo" D'Ancona*, Monica Monaco* e il gruppo di lavoro AR-ISS

*Dipartimento Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità
§già Dipartimento Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità
^Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria, Ministero della Salute