Streptococcus pneumoniae
In Italia, negli ultimi anni si è osservata una certa stabilità nella percentuale di isolati di S. pneumoniae resistenti alla penicillina, che per questo antibiotico includono anche gli intermedi (dal 12,6% nel 2015 al 11,9% nel 2019) e all’eritromicina (dal 23,3% nel 2015 al 22,4% nel 2019), anche se nell’ultimo anno si è osservato un leggero aumento rispetto all’anno precedente per entrambi gli antibiotici. Tuttavia se si considerano gli stessi laboratori per gli anni 2018 e 2019 le percentuali di resistenza sono rimaste stabili.
Relativamente ai batteri Gram-positivi (tabella) le percentuali di resistenza più alte si osservano per S. pneumoniae a eritromicina (22,4%), tetraciclina (19,5%); clindamicina (18,6%) e penicillina (11,9%). In particolare, il valore di resistenza a clindamicina sale a 78,7% considerando gli isolati resistenti a eritromicina, mentre è trascurabile (0,6%) nei suscettibili.
Tabella - Batteri gram-positivi: profilo di antibiotico-resistenza per Streptococcus pneumoniae, Italia 2019
Classe di antibiotici | Antibiotico | Isolati (n) | R (%) | 95% IC R (%) |
---|---|---|---|---|
Penicilline |
Penicillina |
1.011 |
11,9 |
9,9-14,0 |
Cefalosporine III generazione |
Ceftriaxone |
943 |
0,5 |
0,2-1,2 |
Cefotaxime |
1.160 |
0,8 |
0,4-1,5 |
|
Macrolidi |
Eritromicina |
1.302 |
22,4 |
20,1-24,7 |
Lincosamidi |
Clindamicina |
917 |
18,6 |
16,2-21,3 |
Fluorochinoloni |
Levofloxacina |
1.328 |
1,6 |
1,0-2,4 |
Tetracicline |
Tetraciclina |
806 |
19,5 |
16,7-22,3 |
R=resistenza; IC=intervallo di confidenza
S. pneumoniae (o pneumococco) è il più frequente agente eziologico delle infezioni respiratorie batteriche a livello comunitario, soprattutto in bambini, anziani e pazienti immunocompromessi. Si trasmette attraverso le secrezioni respiratorie e può causare gravi patologie, come la polmonite, la meningite e la sepsi, ma anche epiglottide, osteomielite, endocardite, artrite settica. L’Italia, come la maggior parte dei Paesi europei, ha implementato un programma di vaccinazione sia per i bambini, con vaccini coniugati polivalenti (PCV), che per gli adulti ad alto rischio (come anziani e immunocompromessi) cui è raccomandata una schedula sequenziale (vaccino PCV seguito da vaccino polisaccaridico). La diffusione della resistenza alla penicillina (e ai beta-lattamici in generale) nei ceppi di pneumococco rappresenta un aspetto particolarmente temibile, con ripercussioni sulle terapie (soprattutto della meningite). Inoltre, anche la resistenza ad altre classi di antibiotici è un fenomeno da controllare, soprattutto i macrolidi molto utilizzati anche in maniera inappropriata nella terapia delle infezioni del tratto respiratorio.
Una più elevata copertura vaccinale, una migliore copertura sierotipica e una maggiore efficacia dei vaccini coniugati hanno, probabilmente, avuto un impatto anche sull'epidemiologia dei ceppi di S. pneumoniae non sensibili agli antibiotici. Il monitoraggio a lungo termine della non sensibilità antimicrobica sarà fondamentale per rilevare la comparsa di sierotipi non vaccinali e non sensibili.