Streptococcus pneumoniae
In Italia, dal 2015 al 2021 si è osservato un andamento sostanzialmente stabile della percentuale di isolati di S. pneumoniae resistenti alla penicillina (che include anche gli isolati sensibili con aumentata esposizione, I) e all’eritromicina, con valori nel 2021 di 9,7% per la penicillina e 24,1% per l’eritromicina (Figura). Va notato che nel biennio 2020-2021, è stata riscontrata una riduzione di circa il 50% del numero di isolati segnalati rispetto al 2019. Questa riduzione è con molta probabilità associata alle misure di contrasto (mascherine, distanziamento fisico, lockdown) adottate a causa della pandemia da SARS-CoV-2 durante la quale si è osservata una diminuita incidenza delle malattie invasive dovute a patogeni respiratori, incluso pneumococco.
La resistenza alla penicillina include anche gli isolati sensibili con aumentata esposizione (I)
Relativamente ai batteri Gram-positivi (Tabella) le percentuali di resistenza più alte si osservano per S. pneumoniae a eritromicina (24,1%), clindamicina (19,8%), tetraciclina (17,8%) e penicillina (9,7%).
Tabella - Batteri gram-positivi: profilo di antibiotico-resistenza per Streptococcus pneumoniae, Italia 2021
Classe di antibiotici | Antibiotico | Isolati (n) | R (%) | 95% IC R (%) |
Penicilline |
Penicillina |
486 |
9,7* |
7,2-12,7 |
---|---|---|---|---|
Cefalosporine III generazione
|
Ceftriaxone |
525 |
1,0 |
0,3-2,2 |
Cefotaxime |
538 |
0,4 |
0,0-1,3 |
|
Macrolidi |
Eritromicina |
639 |
24,1 |
20,8-27,6 |
Lincosamidi |
Clindamicina |
552 |
19,8 |
16,5-23,3 |
Fluorochinoloni |
Levofloxacina |
633 |
1,9 |
1,0-3,3 |
Tetracicline |
Tetraciclina |
563 |
17,8 |
14,7-21,2 |
R=resistenza; IC=intervallo di confidenza
* il dato include gli isolati sensibili con aumentata esposizione (I) e resistenti (R).
S. pneumoniae (o pneumococco) è il più frequente agente eziologico delle infezioni respiratorie batteriche a livello comunitario, soprattutto in bambini, anziani e pazienti immunocompromessi. Si trasmette attraverso le secrezioni respiratorie e può causare gravi patologie, come la polmonite, la meningite e la sepsi, ma anche epiglottite, osteomielite, endocardite, artrite settica. La diffusione della resistenza alla penicillina (e ai beta-lattamici in generale) nei ceppi di pneumococco rappresenta un aspetto particolarmente temibile, con ripercussioni sulle terapie (soprattutto della meningite). Inoltre, anche la resistenza ad altre classi di antibiotici è un fenomeno da controllare, soprattutto ai macrolidi molto utilizzati anche in maniera inappropriata nella terapia delle infezioni del tratto respiratorio.
L’Italia, come la maggior parte dei Paesi europei, ha implementato un programma di vaccinazione sia per i bambini, con vaccini glicoconiugati polivalenti (PCV), che per gli adulti ad alto rischio (come anziani e immunocompromessi). L’utilizzo dei vaccini glicoconiugati ha avuto un impatto anche sull'epidemiologia dei ceppi di S. pneumoniae resistenti agli antibiotici. Il monitoraggio a lungo termine della resistenza agli antibiotici sarà fondamentale per rilevare la comparsa di sierotipi emergenti non vaccinali antibiotico-resistenti.