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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Invecchiamento attivo in Emilia-Romagna

16 maggio 2012 - Il Convegno ha voluto essere un occasione di riflessione sulle esperienze significative già in atto nella regione e nel contempo ha inteso sollecitare ancor più l’impegno delle istituzioni e del mondo del socio-sanitario verso soluzioni di welfare destinate agli anziani di oggi e di domani. Le relazioni della giornata hanno avuto come oggetto l’evoluzione dell´assistenza e di sorveglianza sulla popolazione anziana, che la Regione Emilia-Romagna ha avviato nel 2009 e che si inserisce nel quadro di riferimento offerto dal Piano Regionale della Prevenzione. In particolare, il dott. Walther Orsi (Sociologo, già Responsabile dell'Area Salute Anziani dell'Ausl di Bologna) ha illustrato le caratteristiche dell'anziano risorsa, così come emergono dall'indagine di Passi d'Argento realizzata nel 2009 in Emilia-Romagna, e che si inquadrano più complessivamente nell'ambito di un progetto di valorizzazione dei Centri Sociali dell'Emilia-Romagna. La dott.ssa Emanuela Bedeschi (Responsabile del Servizio di Sanità Pubblica della Regione Emilia-Romagna) ha invece illustrato i progetti contenuti nel Piano Regionale della Prevenzione, con particolare riferimento allo sviluppo dei sistemi di sorveglianza sugli anziani fragili e ai dati che emergono dall'indagine Passi d'Argento. La dott.ssa Simonetta Puglioli (Servizio Integrazione socio-sanitaria della Regione Emilia-Romagna) ha centrato il proprio intervento sugli anziani che richiedono assistenza, presentando i dati dell'indagine Passi d'Argento che si riferiscono agli ultra 64enni che hanno bisogno di aiuto per lo svolgimento delle attività quotidiane e, in particolare, a quelli che usufruiscono di un aiuto o da parte dei familiari o da persone a pagamento. L’Assessore regionale alle Politiche per la Salute Carlo Lusenti, ha concluso i lavori della giornata sottolineando la necessità di difendere il modello organizzativo sanitario e socio-sanitario che la Regione Emilia-Romagna ha adottato che, in relazione al particolare momento di generalizzata difficoltà economica, risulta essere il più funzionale a garantire la tutela delle fasce più deboli della popolazione, soprattutto quella anziana. In questo senso viene evidenziata l’importante funzione di indagini di sorveglianza come Passi d’Argento, come indispensabili strumenti di supporto alla programmazione degli interventi.

 

La Regione Emilia-Romagna inoltre, ha iniziato le attività per l'anno dell'invecchiamento attivo: queste sono state presentate in regione con una conferenza stampa e a tal proposito sono previste iniziative locali e seminari in tutte le provincie. Passi d’Argento fornisce informazioni su questo argomento.

 

La Regione Emilia-Romagna ha informato dell’avvio della sorveglianza gli Enti Locali, gli ordini professionali e le associazioni sanitarie e del mondo sociale nonché quelle del terzo settore. È stato organizzato un seminario di presentazione a Bologna il 23 febbraio 2012 e in questi giorni anche le newsletter regionali hanno riportato la notizia dell’avvio di Passi d’Argento (come ad esempio, la newsletter Salutenotizie)

 

 

Passi d’Argento è anche inserito nel Piano azione regionale per la popolazione anziana (Par). Leggi per approfondimenti. Il Par è sostanzialmente un nuovo modo di lavorare per tutte le Istituzioni in un confronto costante con le organizzazioni sindacali dei pensionati, il 3° Settore e gli enti locali. È una nuova filosofia di approccio verso i bisogni degli anziani, uno strumento integrato che non appartiene quindi ad alcuna area specifica della programmazione regionale (ad esempio il piano sociale e sanitario o i piani di zona) ma delinea obiettivi e sinergie per uno sviluppo integrato di tutte le politiche.

Il piano di azione rappresenta una sfida ed un forte impegno, non solo per le istituzioni (Regioni, Province, Comuni) e una proposta forte attorno alla quale chiamare a discutere, approfondire, lavorare tutte le componenti della società regionale, in un confronto aperto sulla qualità della vita e delle relazioni per gli anziani di oggi e di domani, e cioè in definitiva per l’intera comunità regionale.

L’idea perno attorno alla quale si articola il Par, è la necessità di passare da una visione ristretta dell’integrazione limitata ai problemi socio-sanitari, all’integrazione delle politiche per rispondere in modo unitario ai bisogni ed alle esigenze delle persone anziane, nella prospettiva di garantire le condizioni per una vita indipendente.

 

Gli strumenti di coordinamento del Par possono essere così riassunti:

  • il Tavolo Politico (responsabilità politica del coordinamento dell’attuazione del Piano di azione per la comunità regionale)
  • Il Gruppo di coordinamento interassessorile (propone suggerimenti e azioni specifiche - esprime una valutazione preventiva di congruità degli atti rilevanti di programmazione regionale settoriale con le strategie e gli obiettivi indicati dal Par)
  • il Gruppo Tecnico Misto (garantisce e facilita un proficuo rapporto tra la Regione, gli Enti locali e le rappresentanze delle organizzazioni sindacali dei pensionati).

Una importante e decisiva convergenza di obiettivi e di impegni è stata sancita nel Protocollo siglato in data 11 gennaio 2005 tra il Presidente della Regione, Vasco Errani e le organizzazioni dei sindacati pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil e le Associazioni pensionati del lavoro autonomo aderenti al Cupla (Coordinamento unitario pensionati lavoro autonomo). Nel protocollo è richiamata la necessità di riconoscere e favorire il ruolo della popolazione anziana nei processi decisionali, valorizzando il ruolo negoziale delle organizzazioni sindacali dei pensionati, l’importanza strategica del Piano di azione regionale e l’opportunità di un approccio integrato tra tutte le politiche di settore.

Con la sottoscrizione di un “Accordo di attuazione” (giugno 2011), il Protocollo è stato aggiornato ed è stata prevista la partecipazione ai Gruppi di coordinamento anche delle rappresentanze degli enti locali e del Forum del terzo settore.