Importanza per la salute
Secondo la definizione che ne danno Biordi e Nicholson (2009), l’isolamento sociale è la distanza di un individuo, psicologica o fisica o entrambe, dalla rete desiderata o necessaria di relazioni con altre persone. L’isolamento sociale si configura quindi come una perdita di posizionamento all’interno di un gruppo.
Più nello specifico, si possono individuare due accezioni di isolamento sociale:
- soggettiva quale penuria percepita nelle proprie risorse sociali, come la compagnia o il sostegno sociale
- oggettiva ossia una mancanza di contatto con gli altri a causa di fattori situazionali (ad esempio, una ridotta dimensione del network sociale, rara interazione sociale o mancanza di partecipazione all’attività sociale).
I fattori di rischio che determinano l’isolamento sociale possono essere di natura psicologica (come uno stato depressivo), fisica (come le malattie croniche) o, appunto, sociale (legati alle disuguaglianze, aspetti economici o culturali).
Aspetti psicologici
La solitudine e l’isolamento sociale sono strettamente correlati ai sentimenti di vulnerabilità, minaccia e ansia, fino alla depressione e a un serio declino della salute fisica e del benessere. In particolare gli anziani sperimentano più spesso l’isolamento sociale che può avere un effetto negativo consistente sulla loro salute comportamentale: in età avanzata infatti la mancanza di relazioni sociali può effettivamente aumentare i sintomi comportamentali come disturbi del sonno, depressione e affaticamento. Gli effetti dell’isolamento sociale soggettivo contribuiscono in modo più significativo sui disturbi del sonno e sui sintomi depressivi.
Di contro, i medici e più in generale gli operatori che si occupano della salute di individui con scarse o nulle relazioni sociali dovrebbero valutare quanto tale condizione predisponga soprattutto gli anziani a uno stato depressivo e di disagio psicologico. È importante valutare quindi quanto il distacco degli anziani con sintomi depressivi e disagio psicologico dalle reti relazionali prossimali (come la famiglia) dipenda da problemi di salute mentale. I familiari di un anziano devono riconoscere l’importanza del mantenimento delle relazioni di amicizia e vigilare se in seguito alla perdita di un amico o conoscente si verificasse un cambiamento significativo dell’umore o del comportamento perché siano assicurati corretta assistenza e supporto.
Aspetti fisici
La mancanza di relazioni sociali risulta essere a tutti gli effetti un fattore di rischio di mortalità al pari di stili di vita non salutari, con cui peraltro l’isolamento si conferma associato (fumo, obesità, alcol o sedentarietà). Uno studio canadese correla le difficoltà uditive con l’isolamento sociale e la solitudine che a loro volta sono associati anche ad alimentazione inadeguata e povera nell’apporto di nutrienti. Allo stesso modo, gli anziani che sono soli hanno un aumentato rischio di morire prima e hanno maggiori probabilità di sperimentare un declino della loro mobilità (causa di cadute) rispetto a quelli che non sono soli.
Aspetti sociali
La rete sociale influenza lo stato di salute attraverso meccanismi comportamentali che spesso agiscono simultaneamente, come le forze dell’influenza sociale, i livelli di impegno sociale o la partecipazione e l’accesso a beni materiali e risorse e rispetto ad altri gruppi di età gli anziani soffrono maggiormente dell’isolamento sociale. In Europa, rispetto ai cittadini di età compresa tra i 26 e i 45 anni, gli adulti di età pari o superiore a 65 anni hanno una percentuale di 9 punti in più di probabilità di non impegnarsi spesso in attività sociali.
In Italia, secondo i dati Istat 2015, il 18% degli anziani che percepisce come scarsa la rete di sostegno sociale in particolare tra i 65-74enni il 17% percepisce un sostegno debole e tra gli ultra 75enni la quota è pari al 19%, senza rilevanti differenze di genere. Poiché la famiglia offre grande sostegno, la maggiore fragilità si osserva tra chi vive da solo: tra le persone anziane sole gli uomini avvertono un maggiore senso di abbandono e il 24,7% ritiene di avere un supporto debole, rispetto al 20% delle donne. Queste percentuali si riducono tra gli anziani ultra 75enni (22% per gli uomini e 19% per le donne) in parte per il maggior aiuto formale ricevuto (le famiglie con ultra settantacinquenni che ricevono l’aiuto da una persona preposta per l’assistenza ad anziani sono circa il 10% a fronte del 6% sul totale delle famiglie con almeno un anziano). La ripartizione geografica e il grado di urbanizzazione influiscono in modo significativo sulla percezione del sostegno sociale complessivo e interagiscono fra di loro dando un quadro del Paese diversificato, nel quale la Isole si distinguono per livelli decisamente più bassi di debole supporto percepito (15% tra gli over 65enni), mentre riguardo al grado di urbanizzazione risultano svantaggiate le aree densamente popolate (20%).
Il fenomeno dell’isolamento, a cui è soggetta maggiormente la popolazione in età avanzata, è quindi associato a valori sociali e politici per cui misure efficaci di promozione del benessere multidimensionale dovrebbero tenere conto di una migliore comprensione dei determinanti, così come si dovrebbe valutare l’impatto di interventi preventivi o correttivi. Il contrasto all’isolamento sociale dovrebbe prevedere il concepimento e lo sviluppo di ambienti di vita “age-friendly”, contesti che l’Oms definisce come favorevoli a uno stile di vita salutare poiché basati sull’assenza di barriere, sul supporto alle persone con perdita di capacità e sulla garanzia agli anziani che possano “invecchiare in sicurezza” e liberi dalla povertà ossia in un luogo adatto alle loro esigenze, in cui possano coltivare la sfera personale e contribuire alla comunità pur conservando autonomia e salute.
Risorse utili
- leggi l’articolo “Social isolation, depression, and psychological distress among older adults” Journal of Aging and Health 2018, Vol. 30(2) 229–246
- leggi l’articolo “Impact of social isolation on behavioral health in elderly: Systematic review” World J Psychiatry 2015 Dec 22; 5(4): 432–438
- leggi l’articolo “Social Relationships and Mortality Risk: A Meta-analytic Review” pubblicato su Plos Medicine il 27 luglio 2010
- leggi l’articolo “Hearing difficulties and feelings of social isolation among Canadians aged 45 or older”
- leggi l’articolo “The relationship of loneliness, social isolation, and physical health to dietary adequacy of independently living elderly” pubblicato su J Am Diet Assoc 1991 Mar;91(3):300-4
- leggi l’articolo “Social participation and the health and well-being of Canadian seniors”
- leggi la scheda della Commissione europea “Loniliness – an unequally shared burden in Europe” (pdf 788 kb)
- leggi il comunicato stampa dell’Istat del 26 settembre 2017 “Anziani: condizioni di salute in Italia e nell’Unione europea”
- scarica il documento Oms “Global Strategy and action plan on ageing and health (2016-2020)” (pdf 5,6 Mb)
Indicatori Passi d’Argento: isolamento sociale
Scheda indicatore: prevalenza delle persone che risultano isolate socialmente
Popolazione di riferimento |
Residenti in un Comune della Asl e iscritti all’anagrafe assistiti della Asl, con 65 o più anni di età. |
Numeratore |
Rispondenti con 65 e più anni che dichiarano di non aver chiacchierato al telefono o di persona con qualcuno e di non aver partecipato ad attività con altre persone, per esempio al centro anziani, al circolo, in parrocchia o presso le sedi di partiti politici e di associazioni. |
Denominatore |
Intervistati che hanno dato una risposta (qualunque essa sia) alle due domande (1- possibilità di fare 4 chiacchiere al telefono o di persona con qualcuno, 2- partecipazione ad attività con altre persone) che indagano l’ambito dell’isolamento. |
Misure di frequenza |
Prevalenza riferita al periodo di rilevazione (sulla popolazione con 65 e più anni), con intervalli di confidenza al 95%. |
Intervallo temporale di riferimento per la definizione di caso |
L’indicatore fa riferimento a un comportamento abituale. |
Significato per la salute pubblica |
Il fenomeno dell’isolamento, a cui è soggetta maggiormente la popolazione in età avanzata, è associato a valori sociali e politici per cui misure efficaci di promozione del benessere multidimensionale dovrebbero tenere conto di una migliore comprensione dei determinanti così come si dovrebbe valutare l'impatto di interventi preventivi o correttivi. |