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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


Rilevazione e campionamento

Popolazione oggetto di studio

La popolazione in studio è costituita dalle persone con 65 anni e più iscritte nelle liste delle anagrafi sanitarie, aggiornate al 1 gennaio dell’anno di rilevazione.

 

Criteri di inclusione nella sorveglianza PdA sono: la residenza nel territorio della ASL e la disponibilità di un recapito telefonico. I criteri di esclusione sono: la non conoscenza della lingua italiana (per gli stranieri), l’impossibilità di sostenere un’intervista (ad esempio, per gravi disabilità), il ricovero ospedaliero o l’istituzionalizzazione durante il periodo dell’indagine.

 

Il metodo di campionamento

In ogni Regione partecipante è stato estratto un campione rappresentativo mediante campionamento casuale semplice, stratificato per classi di età e genere e mediante campionamento a cluster. Il campionamento viene effettuato sulle liste delle anagrafi sanitarie delle ASL aderenti. Si formano 6 strati: per ciascuno dei due sessi vengono considerate le classi di età 65-74 anni, 75-84 e 85 e più anni.

 

La rappresentatività è sempre garantita a livello regionale, in alcuni casi anche a livello aziendale.

 

- Casuale semplice stratificato

Si segmenta la popolazioni in sottogruppi, nell’indagine PdA gli strati suddividono la popolazione per genere ed età, e per ogni strato si estraggono casualmente quote di persone in modo proporzionale alla loro presenza nella popolazione.

 

Con questo tipo di campionamento il campione rispecchierà le proporzioni della popolazione, nel nostro caso è garantita quindi un perfetta rappresentatività per genere ed età. Inoltre permette di aumentare la precisione nei sottogruppi.

 

Da un punto di vista tecnico è il campionamento migliore, tutte le persone hanno la stessa probabilità di essere estratte e non è molto complicato da effettuare. Comporta la probabilità di avere estratti in qualsiasi luogo (anche molto lontano da raggiungere) ma riduce il numero delle interviste. Lo svantaggio è che richiede un forte dispendio di energie in quanto non ottimizza la localizzazione degli intervistati.

 

È necessario un campione di almeno:

  • 1100 persone per rappresentatività regionale
  • 390 persone per rappresentatività di ASL o di Distretto

- A cluster in due stadi

In gran parte delle popolazioni oggetto di indagine, le unità di studio sono raggruppate in sottopopolazioni di varia natura. La popolazione presente sul territorio italiano è la somma delle sottopopolazioni presenti sui territori regionali. All'interno di ciascuna Regione, la popolazione è distribuita in province e, all'interno delle province, in comuni. Il campionamento a cluster sfrutta proprio l’esistenza di raggruppamenti già esistenti della popolazione (es. comune); questi raggruppamenti possono essere utilizzati come unità di selezione e in questo caso sono denominati cluster o grappoli.

 

L'elenco dei grappoli forma la lista dalla quale viene estratto il campione. Se nel campione vengono incluse solo alcuni soggetti, selezionate da ciascuno dei grappoli estratti, il metodo è detto campionamento a due stadi.

 

Nell’indagine PdA il campionamento a cluster a 2 stadi sarà così caratterizzato:

I stadio: individuazione dei Comuni attraverso l’identificazione dei cluster.

NB. Il cluster non è il Comune ma un gruppo di persone che appartengono allo stesso Comune. La selezione dei comuni viene effettuata in modo che i comuni con numerosità maggiore di abitanti abbiano maggiore possibilità di veder estratti i loro abitanti rispetto a quelli con numerosità inferiore (metodo della probabilità proportional to size).

 

II stadio: estrazione delle singole persone da intervistare attraverso un campionamento proporzionato stratificato all’interno di ogni singolo cluster.

 

È necessario un campione di almeno:

  • 1225 persone per rappresentatività regionale
  • 440 persone per rappresentatività di ASL o di Distretto.

Questo tipo di campionamento presenta diversi vantaggi, quali la possibilità di concentrare il lavoro degli operatori su un numero limitato di comuni rispetto al metodo del campionamento casuale semplice che richiede di effettuare le interviste in un numero maggiore di ASL nella Regione. In questo modo si rende più agevole anche lo spostamento necessario per effettuare le interviste faccia a faccia. Il principale svantaggio del campionamento a cluster è legato alla variabilità stimata del campione in quanto le persone appartenenti allo stesso cluster hanno la tendenza ad essere simili per alcune caratteristiche socio-demografiche. Questo inconveniente comunque è facilmente compensato aumentando il numero dei soggetti campionati, in ordine al raggiungimento dei livelli di precisione desiderati pari al ±3% per le stime ottenibili a livello regionale e al ±5% per le singole ASL.

 

L’estensione della rilevazione

Sperimentato per la prima volta nel 2009, realizzato nel 2012 come indagine trasversale, PASSI d’Argento è stato avviato come indagine in continuo dal 2016. Tra il 2016 e il 2020 la raccolta dati è stata portata avanti in quasi tutte le Regioni italiane ad eccezione della Lombardia e della Valle d’Aosta. In 4 Regioni l’avvio è stato posticipato al 2017 e solo in 2 casi la sorveglianza è stata sospesa per un anno.

 

Ad oggi, sono state raccolte complessivamente più di 63mila interviste.

 

L’estensione della rilevazione durante la pandemia

Nel 2020 l’emergenza sanitaria legata al COVID-19 ha avuto un impatto rilevante sulla raccolta dati poiché le ASL hanno dovuto destinare la gran parte delle risorse alla gestione della pandemia e alla sorveglianza epidemica, sottraendone alle altre attività, fra cui la sorveglianza PASSI d’Argento. Così, l’estensione e la copertura del PASSI d’Argento non è stata garantita in egual misura in tutte le Regioni e P.A. e non sono paragonabili a quelle ottenute negli anni precedenti.

 

Quanto verificatosi nel 2020 è complesso e diversificato da Regione a Regione, ed è determinato dalla diversa diffusione della epidemia da SARS-CoV-2 sul territorio italiano e anche della capacità di resilienza delle singole Regioni e P.A. Complessivamente si è ottenuto circa il 50% del campione nazionale programmato per il 2020 (ovvero 7mila interviste) ma alcune Regioni e P.A sono state in grado di mantenere gli standard passati e realizzare quanto pianificato. Altre Regioni hanno realizzato campioni aziendali di dimensioni sufficienti senza però garantire la partecipazione di tutte le ASL Alcune Regioni invece non sono riuscite ad avviare la raccolta.

 

Complessivamente hanno partecipato 54 ASL su 99 totali pari al 55%.

 

Il campione nazionale 2020 è ridotto per dimensione e per estensione rispetto a quelli ottenuti negli anni precedenti, ma è affidabile: il tasso di risposta sono sempre alto e i tassi di rifiuto e sostituzione molto contenuti, è bilanciato per strato di campionamento età-genere specifico ovvero correttamente proporzionale alla popolazione residente per genere ed età nelle varie Regioni e P.A (come da popolazione ISTAT).

 

La raccolta delle informazioni

Per la raccolta dei dati è stato utilizzato un questionario standardizzato e validato a livello nazionale e internazionale, diviso in 6 sezioni dove sono presenti circa 80 domande a risposta multipla.

 

La somministrazione del questionario avviene attraverso intervista telefonica o faccia a faccia. In alcuni casi, come previsto dal protocollo dell’indagine, un familiare o persona di fiducia aiuta l’anziano a sostenere l’intervista. A tal proposito, il Comitato etico dell’Istituto superiore di sanità ha formulato un parere favorevole sotto il profilo etico.

 

I cittadini selezionati, così come i loro Medici di medicina generale, sono preventivamente avvisati tramite una lettera personale informativa spedita dall’ASL di appartenenza.

 

Gli intervistatori, vengono opportunamente formati sul metodo dell’intervista telefonica e faccia a faccia e sulle modalità del contatto e il rispetto della riservatezza delle persone. Il protocollo PdA prevede che il contatto con la persona da intervistare sia ricercato attraverso più tentativi, almeno sei, in diverse fasce orarie (comprese le serali) e diversi giorni della settimana (compresi i giorni festivi).

 

Per la compilazione del questionario è prevista la possibilità di avvalersi anche del metodo Cati (Computer assisted telephone interview). 

 

L’intervista telefonica dura mediamente 20 minuti, quella faccia a faccia 30 minuti.

 

I dati raccolti sono quelli riferiti dalle persone intervistate, senza l’esecuzione di misurazioni dirette da parte di operatori sanitari.

 

La qualità dei dati è stata assicurata da un sistema automatico di controllo al momento del caricamento e da una successiva fase di analisi ad hoc con conseguente correzione delle anomalie riscontrate.

 

La piattaforma di centralizzazione dei dati https://sorveglianzepassi.iss.it/ (riservata e accessibile ai coordinatori aziendali e regionali secondo un approccio gerarchico ognuno per i dati di propria competenza), consente di monitorare in tempo reale le performance delle ASL e la qualità dei dati a livello locale, regionale e centrale attraverso opportuni indicatori (numero interviste, tasso di risposta, tasso di rifiuto, tasso di eleggibilità, ecc).

 

Data di ultimo aggiornamento: 9 settembre 2021