Vaccinazioni per gruppi di popolazione: gruppi a rischio
- Gruppi di popolazione a rischio e per i loro conviventi
- Soggetti a rischio per esposizione professionale
Gruppi di popolazione a rischio e per i loro conviventi
Alcuni gruppi di popolazione possono avere un rischio aumentato di malattie infettive o di sviluppare forme più gravi della malattia in caso di infezione. Per alcuni gruppi esiste anche un aumentato rischio di malattie prevenibili con vaccino quando sono ricoverate in ospedale o fanno frequenti visite ambulatoriali a causa di malattie croniche. Inoltre, i vaccini potrebbero essere meno immunogenici in presenza di alcune patologie e potrebbero essere necessari vaccini aggiuntivi, dosi aggiuntive o dosaggi più elevati di vaccini per ottenere una protezione adeguata. Altre persone, conviventi o in contatto con persone fragili, sono anche consigliati di vaccinarsi contro alcune malattie per proteggere indirettamente i loro cari.
L'offerta vaccinale delle persone ad alto rischio per patologia deve sempre considerare il percorso clinico assistenziale (per esempio ricovero, visite ambulatoriali, assistenza domiciliare, assistenza presso le strutture sociosanitarie e socioassistenziali territoriali, ecc.) da parte dei numerosi operatori sanitari coinvolti (Medici di Medicina Generale - MMG/Pediatri di Libera Scelta-PLS, specialisti). È importante per tutti gli specialisti, ospedalieri e territoriali, di verificare l'avvenuta vaccinazione dei propri assistiti al momento della presa in carico. Se la persona non fosse vaccinata, si dovrebbe offrire la vaccinazione. Laddove questa non fosse realizzabile, si dovrebbe facilitare le attività di prenotazione presso i centri vaccinali territoriali.
Il Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV) 2023-2025 indica per ciascun vaccino le condizioni di rischio nelle quali la vaccinazione viene raccomandata. Per alcuni vaccini è raccomandata anche la vaccinazione dei conviventi.
- Vaccino anti Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR): oltre alla vaccinazione dei
bambini, la vaccinazione con due dosi di vaccino MPR è raccomandata per
tutti i soggetti che non abbiano documentazione scritta di avvenuta immunità
(per vaccinazione o malattia). È particolarmente importante offrire, in
assenza di evidenze di immunità, la vaccinazione ai soggetti affetti dalle
seguenti condizioni patologiche:
- immunodepressione con conta dei linfociti T CD4+≥ 200/mL
- infezioni da HIV con conta dei linfociti T CD4+ ≥ 200/mL
- diabete mellito
- malattie polmonari croniche
- alcoolismo cronico
- asplenia anatomica o funzionale e candidati alla splenectomia
- deficienza dei fattori terminali del complemento
- malattie epatiche croniche gravi
- insufficienza renale/surrenalica cronica
- soggetti riceventi fattori della coagulazione concentrati
- soggetti conviventi con soggetti affetti dalle patologie sopraelencate.
Si ricorda che essendo un vaccino vivo, il vaccino MPR è controindicato in caso di immunodepressione grave e in gravidanza.
- Vaccino antivaricella: oltre alla vaccinazione dei bambini, le seguenti
condizioni patologiche sono considerate ad elevato rischio e di conseguenza
si raccomanda l’adeguata immunizzazione dei soggetti suscettibili:
- leucemia linfatica acuta in remissione, a distanza di almeno tre mesi dal termine dell’ultimo ciclo di chemioterapia e con parametri immunologici compatibili
- malattie neoplastiche in emissione e ad almeno tre mesi di distanza dall’ultima chemioterapia e dopo valutazione della ricostituzione immunitaria
- insufficienza renale/surrenalica cronica
- soggetti in attesa di trapianto d’organo
- infezione da Hiv senza segni di immunodeficienza e con una proporzione di CD4 = 200/mL
- diabete mellito
- malattie polmonari croniche
- alcoolismo cronico
- asplenia anatomica o funzionale e candidati alla splenectomia
- deficienza terminale del complemento
- epatopatie croniche
- soggetti riceventi fattori della coagulazione concentrati
- soggetti affetti da patologie del motoneurone
- soggetti destinati a terapia immunosoppressiva
- soggetti conviventi con soggetti affetti dalle patologie sopraelencate.
Si raccomanda la vaccinazione di soggetti suscettibili conviventi con persone affette da immunodepressione severa, allo scopo di proteggere al meglio questi soggetti ad elevato rischio, in quanto per essi non è raccomandata la somministrazione di vaccini vivi attenuati. Di seguito le categorie ascrivibili alla classe di “severità” di immunodepressione:
- soggetti con Aids o HIV con conta CD4< 200/ml
- soggetti affetti da neoplasie che possono alterare i meccanismi immunitari
- soggetti con deficit dell’immunità cellulare
- soggetti con disgammaglobulinemia o ipogammaglobulinemia
- soggetti in terapia immunosoppressiva a lungo termine.
La condizione di suscettibilità viene definita in base al ricordo anamnestico di pregressa malattia, senza necessità di test sierologici di conferma.
- Vaccino antinfluenzale: l’obiettivo primario della vaccinazione
anti-influenzale è la prevenzione delle forme gravi di influenza, in
particolare nelle categorie a maggiore rischio di patologia complicata. Ogni
anno il Ministero della Salute pubblica una Circolare con l’aggiornamento
delle raccomandazioni per la prevenzione e il controllo dell’influenza
stagionale. Il documento individua le categorie di persone per le
quali è raccomandata la vaccinazione antinfluenzale.
Per essere aggiornato consulta la pagina di EpiCentro dedicata alle Raccomandazioni annuali del Ministero della Salute relative alla prevenzione e controllo dell’influenza.
- Vaccino antiepatite A: si raccomanda la somministrazione del vaccino per
l’epatite A nelle seguenti categorie di soggetti con condizioni patologiche
a rischio:
- soggetti affetti da epatopatia cronica (in conseguenza della maggiore suscettibilità di tali pazienti per l’insorgenza di forme fulminanti)
- pazienti con coagulopatie tali da richiedere terapia a lungo termine con derivati di natura ematica
- tossicodipendenti
- uomini che fanno sesso con uomini
- in alcune situazioni relative a viaggi all’estero
Inoltre, il vaccino antiepatite A è anche consigliato ad alcuni soggetti a rischio per esposizione professionale.
- Vaccino antiepatite B: oltre alla vaccinazione universale di tutti i
nuovi nati la vaccinazione antiepatite B è raccomandata per i seguenti
gruppi di popolazione:
- i nati da madre HBsAg positiva. In questo caso la prima dose di vaccino (monovalente) deve essere somministrata entro le prime 12-24 ore di vita, contemporaneamente alle Immunoglobuline specifiche; la seconda dose (sempre di vaccino monovalente) viene somministrata a distanza di 4 settimane dalla prima, mentre a partire dalla terza dose (da somministrare dal 61° giorno di età) si segue il calendario vaccinale utilizzando il vaccino combinato esavalente.
- gli adulti non precedentemente vaccinati e appartenenti a categorie a
rischio per l’infezione da epatite B. In particolare:
- diabetici
- pazienti politrasfusi ed emofiliaci
- emodializzati e uremici cronici di cui si prevede l’ingresso in dialisi
- soggetti affetti da lesioni eczematose croniche o psoriasiche alle mani
- soggetti con infezione da HIV
- soggetti affetti da epatopatia cronica in particolare se correlata ad infezione da HCV (l’infezione da HBV potrebbe infatti causare un ulteriore aggravamento della patologia già in atto)
- tossicodipendenti (uso di sostanze per via endovenosa)
- soggetti istituzionalizzati in centri per persone con disabilità fisiche e mentali
- soggetti candidati a trapianto di organo solido
- conviventi e contatti di soggetti HBsAg positivi, indipendentemente dall'età.
- vittime di punture accidentali con aghi potenzialmente infetti
- detenuti
- soggetti dediti alla prostituzione
- uomini che fanno sesso con uomini
- donatori di sangue appartenenti a gruppi sanguigni rari
- migranti adulti di recente arrivo che abbiano storia vaccinale incerta o assente e a quelli sottoposti a screening e risultati negativi ai marcatori sierologici (HBsAg, HBcAb e HBsAb)
- soggetti con rapporti sessuali a rischio (partner sessuali multipli o mancato utilizzo del preservativo nel corso di rapporti occasionali).
- Vaccino antimeningococcico: oltre alle indicazioni per età, la
vaccinazione con vaccini anti-meningococcici ACWY e B è raccomandata nei
soggetti affetti dalle seguenti condizioni patologiche:
- diabete mellito di tipo 1
- difetti dei Toll-like receptors di tipo 4
- emoglobinopatie quali talassemia e anemia falciforme
- epatopatie croniche gravi
- immunodepressione congenita o acquisita (in particolare in caso di trapianto d'organo, terapia antineoplastica o terapia sistemica corticosteroidea ad alte dosi)
- insufficienza renale/surrenalica cronica
- perdite di liquido cerebrospinale da traumi o intervento
- asplenia funzionale o anatomica
- difetti congeniti e acquisiti del complemento (C3, C5-9, properdina, Fattore D, e Fattore H)
- infezione da HIV
- portatori di impianto cocleare
- soggetti conviventi con soggetti affetti dalle patologie sopraelencate
- nei soggetti a rischio la vaccinazione con MenACWY può iniziare a 2 mesi di vita con ciclo vaccinale a tre dosi, di cui l'ultima, comunque, dopo il compimento dell’anno di vita. Raccomandato il richiamo dopo 5 anni se persiste la condizione di aumentato rischio.
- Vaccino anti-pneumococcico: oltre alle indicazioni per età, la
vaccinazione antipneumococcica è consigliata a tutti coloro che presentino
le seguenti patologie o condizioni predisponenti:
- malattie polmonari croniche
- cardiopatie croniche
- diabete mellito
- epatopatie croniche, inclusa la cirrosi epatica e le epatopatie croniche evolutive da alcool
- alcoolismo cronico
- soggetti con perdite liquorali da traumi o intervento
- presenza di impianto cocleare
- emoglobinopatie quali anemia falciforme e talassemia
- immunodeficienze congenite o acquisite
- infezione da Hiv
- condizioni di asplenia anatomica o funzionale e pazienti candidati alla splenectomia
- patologie onco-ematologiche (leucemie, linfomi e mieloma multiplo)
- neoplasie diffuse
- trapianto d’organo o di midollo
- patologie richiedenti un trattamento immunosoppressivo a lungo termine
- insufficienza renale/surrenalica cronica, sindrome nefrosica
- difetti congeniti e acquisiti del complemento.
- Vaccinazione anti Haemophilus influenzae tipo b (Hib):
oltre alla
vaccinazione di tutti i nuovi nati, si raccomanda di vaccinare i soggetti
affetti dalle seguenti condizioni patologiche:
- anemia a cellule falciformi
- asplenia di carattere anatomico o funzionale o soggetti e candidati alla splenectomia
- immunodeficienze congenite o acquisite quali deficit anticorpali, come il deficit della sottoclasse IgG2 o la positività all’HIV deficit del complemento
- soggetti riceventi trapianto di midollo o in attesa di trapianto di organo solido
- soggetti sottoposti a chemioterapia o radioterapia per il trattamento di neoplasie maligne
- portatori di impianto cocleare.
- Vaccinazione anti-herpes zoster: la vaccinazione è raccomandata ai
seguenti soggetti:
- soggetti con diabete mellito
- soggetti con patologia cardiovascolare, esclusa l'ipertensione isolata, previa valutazione del rischio
- soggetti con BPCO e asma bronchiale.
È raccomandata per le seguenti ulteriori seguenti condizioni, purché venga utilizzato il vaccino ricombinante adiuvato (RZV):
- soggetti con immunodeficienza congenita/acquisita o destinati a terapi immunosoppressiva
- soggetti con insufficienza renale cronica e in dialisi
- soggetti con recidive o con forme particolarmente gravi di Herpes Zoster.
Si sottolinea che il vaccino a virus vivo attenuato (ZVL) è indicato dai soggetti di 50 e più anni, mentre quello adiuvante ricombinante a partire dai 18 di età.
- Vaccinazione HPV: la vaccinazione anti-HPV è raccomandata negli
adolescenti (a partire da 11-12 anni di età) e per i seguenti soggetti:
- donne che sono state trattate con un certo grado di cambiamenti anormali nelle cellule del collo dell'utero (lesioni di tipo CIN2+ o di grado superiore). La vaccinazione potrà essere somministrata prima del trattamento o successivamente, fino ad un massimo di tre anni dal trattamento stesso
- soggetti con infezione da HIV
- uomini che fanno sesso con uomini.
Vaccinazione antimeningoencefalite da zecca (Tbe): la vaccinazione è raccomandata, oltre che per i soggetti professionalmente esposti, per la popolazione residente in determinate aree rurali a rischio (stabilite valutando la situazione epidemiologica).
Soggetti a rischio per esposizione professionale
Secondo quanto riportato sul sito del Ministero della Salute, «Alcune categorie professionali che lavorano a contatto con soggetti e/o con materiali potenzialmente infetti, sono a rischio di esposizione a malattie infettive prevenibili con vaccinazione. Per tali categorie professionali, dei programmi di vaccinazione ben impostati possono ridurre in modo sostanziale i rischi, sia di acquisire pericolose infezioni occupazionali, sia di trasmettere patogeni ad altri lavoratori e soggetti con cui i lavoratori possono entrare in contatto (ad esempio bambini nelle scuole o pazienti nelle strutture sanitarie). Le seguenti vaccinazioni per le categorie professionali a rischio sono raccomandate e gratuite».
Vaccinazione antiepatite A: è indicata per i soggetti che:
- lavorano a contatto con primati infettati dal virus dell’epatite A (Hav)
- lavorano con Hav in strutture laboratoristiche
- lavorano alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti solidi e liquami.
Vaccinazione antiepatite B: oltre alla vaccinazione di tutti i nuovi nati prevista nel calendario vaccinale, per la quale non vi sono dosi di richiamo (booster), si raccomanda l’offerta gratuita ai seguenti soggetti mai vaccinati:
- personale sanitario di nuova assunzione nel Servizio sanitario nazionale (SSN) e personale del SSN già in servizio, studenti dei corsi di laurea di area sanitaria
- soggetti che svolgono attività di lavoro, studio e volontariato nel settore della sanità
- persone che si rechino per motivi di lavoro in aree geografiche ad alta endemia di Hbv
- addetti al soccorso e al trasporto di infortunati e infermi
- personale di assistenza in centri di recupero per tossicodipendenti
- personale di istituti che ospitano persone con disabilità fisiche e mentali
- personale addetto alla lavorazione degli emoderivati
- personale religioso che svolge attività nell'ambito dell'assistenza sanitaria
- personale della Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di finanza, Corpo degli agenti di custodia, Comandi provinciali dei Vigili del fuoco, Comandi municipali dei Vigili urbani, appartenenti al Corpo forestale dello Stato
- addetti alla raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti
- tatuatori e body piercers, personale dei centri estetici, manicure e pedicure
- addetti al lavaggio di materiali potenzialmente infetti
- addetti ai servizi cimiteriali e funebri
- lavoratori incaricati della gestione dell'emergenza e del pronto soccorso aziendale.
- addetti alla raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti
Vaccinazione antinfluenzale: ogni anno il Ministero della Salute pubblica una Circolare contenente le raccomandazioni per la prevenzione e il controllo dell'influenza stagionale. Il documento, cui si rimanda, individua le categorie di persone per le quali è raccomandata la vaccinazione antinfluenzale.
Per essere aggiornato consulta la pagina di EpiCentro dedicata alle Raccomandazioni annuali del Ministero della Salute relative alla prevenzione e controllo dell’influenza.
Vaccinazione anti-meningoencefalite da zecca (Tbe): è raccomandata per soggetti professionalmente esposti, in particolare lavoratori in aree endemiche e in zone rurali e boschive (come contadini e militari).
Vaccinazione anti-Morbillo, Parotite e Rosolia (MPR): al fine di raggiungere l'obiettivo di eliminazione del morbillo e rosolia, la vaccinazione MPR è raccomandata per tutti i soggetti che non siano stati vaccinati con due dosi, ma in particolare devono essere approntati specifici programmi per vaccinare gratuitamente:
- tutti gli operatori sanitari suscettibili
- tutti gli operatori scolastici suscettibili.
La vaccinazione deve essere somministrata in due dosi distanziate di almeno 4 settimane. La vaccinazione è raccomandata anche in caso di suscettibilità ad una soltanto delle 3 malattie prevenute dal vaccino MPR.
Vaccinazione antipertosse (dTaP): il calendario prevede la vaccinazione di tutti i soggetti con 5 dosi entro l'adolescenza e un richiamo di dTaP è raccomandato dal calendario ogni 10 anni. Tuttavia, si sottolinea l'importanza per la protezione del neonato dei richiami con dTaP per:
- gli operatori scolastici degli asili nido
- gli operatori sanitari e gli operatori sociosanitari, con particolare riferimento a quelli coinvolti nell'assistenza alla donna in gravidanza (percorso nascita) e al neonato
- tutte le altre figure che accudiscono il neonato.
Vaccinazione anti-rabbica: la profilassi pre-esposizione è consigliata a tutti i lavoratori a continuo rischio di esposizione al virus della rabbia (ad esempio il personale di laboratorio che lavora a contatto con tale virus, i veterinari, i biologi, gli stabulari, gli operatori di canili e altri lavoratori a contatto con animali potenzialmente infetti).
Vaccinazione antitubercolare (BCG): il DPR 465/2001 ha drasticamente limitato le indicazioni di uso di questa vaccinazione ai soli operatori sanitari ad alto rischio di esposizione ai ceppi di bacilli tubercolari multi-farmacoresistenti, oppure a quelli che lavorano in ambienti ad alto rischio e non possano, in caso di cuticonversione, essere sottoposti a terapia preventiva, perché presentano controindicazioni cliniche all’uso di farmaci specifici. Inoltre, gli articoli 2, 17, 279 e 304 del D.lgs. 81/2008 abrogano implicitamente la previgente normativa in materia riportando come sia necessario un piano di valutazione del rischio per stabilire la necessità della profilassi vaccinale. Si fanno rientrare nella categoria dei soggetti da essere sottoposti a un piano di valutazione del rischio gli studenti di medicina e delle lauree sanitarie, gli specializzandi di area medico-chirurgica, lasciando al documento di valutazione del rischio l’individuazione di altri soggetti (come quelli che prestano assistenza ai soggetti fragili anche al di fuori delle strutture sanitarie).
Vaccinazione antivaricella: si raccomanda la vaccinazione con due dosi nei soggetti anamnesticamente negativi per la malattia che non siano già stati immunizzati attivamente in precedenza. In particolare, questa vaccinazione è raccomandata a:
- persone suscettibili che lavorano in ambiente sanitario. Prioritariamente la vaccinazione dovrebbe essere eseguita dal personale sanitario che è a contatto con neonati, bambini, donne gravide o con persone immunodepresse
- operatori scolastici suscettibili che sono a contatto con neonati e bambini e operano nei seguenti ambienti: asili nido, scuole dell’infanzia, scuole primarie, scuole secondarie
- persone che assistono persone immunodepresse.