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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Vaccinazioni per le donne in gravidanza e in età fertile



Vaccino contro morbillo, parotite, rosolia e varicella (MPR e MPR-V):

 

La rosolia è una patologia solitamente benigna che presenta raramente complicanze. Può essere molto pericolosa invece in gravidanza, soprattutto se la madre contrae la malattia durante il primo trimestre: più precoce è l’infezione, maggiore è il rischio di danno embrio-fetale. In questi casi la malattia può essere responsabile di serie conseguenze tra cui: aborto spontaneo, morte intrauterina del feto, gravi malformazioni fetali e nel bambino (sindrome della rosolia congenita), ritardo di acquisizione delle tappe dello sviluppo.

 

Anche l’infezione da morbillo durante la gravidanza comporta gravi rischi per la madre e per il feto. Le donne in gravidanza con morbillo hanno un rischio più elevato di sviluppare polmonite, epatite e di essere ospedalizzate, e presentano un aumentato rischio di morte rispetto alle donne non in gravidanza. L’infezione aumenta inoltre il rischio di aborto spontaneo, ritardo della crescita intrauterina e parto prematuro.

 

Per questi motivi, la vaccinazione MPR (morbillo, parotite, rosolia), che è controindicata durante la gravidanza, è raccomandata e proposta a:

  • tutte le donne in età fertile che non hanno una documentazione scritta di avvenuta vaccinazione o di immunità verso uno o più di questi virus (morbillo, parotite, rosolia), rinviando la possibilità di intraprendere una gravidanza ad almeno un mese (28 giorni) dal completamento del ciclo vaccinale. Sono raccomandate due dosi a distanza di almeno quattro settimane
  • tutti gli adulti suscettibili, in particolare coloro che sono familiari o contatti stretti ricorrenti di donne in gravidanza suscettibili, per ridurre la circolazione del virus e proteggere indirettamente le gestanti
  • le puerpere suscettibili a morbillo, parotite e/o rosolia nel corso del ricovero o nel periodo immediatamente successivo al parto per evitare una successiva gravidanza nuovamente a rischio di esposizione. 

Nota: in proposito consulta anche le Linee guida “Gravidanza fisiologica-Parte 1” (pdf 2,4 Mb), elaborate dal Sistema nazionale linee guida (SNLG) dell’ISS che affrontano i temi delle informazioni da dare alle donne in gravidanza e degli screening per le malattie infettive da raccomandare.

 

Infine, la varicella, se contratta nell’immediato periodo pre-parto, comporta un rischio, oltre che per il nascituro, anche molto grave per la madre. Quindi si raccomanda la vaccinazione nelle donne in età fertile che non hanno una documentazione scritta di vaccinazione o di storia naturale di malattia (rinviando la possibilità di intraprendere una gravidanza per 28 giorni) e anche nelle puerpere suscettibili nel corso del ricovero o nel periodo immediatamente successivo al parto, per evitare una successiva gravidanza nuovamente a rischio di esposizione. E’ disponibile anche il vaccino MPR-V, se la donna è suscettibile, oltre alla varicella, anche ad almeno una delle tre malattie prevenute dal vaccino MPR. La vaccinazione è controindicata in gravidanza, trattandosi di un vaccino vivo attenuato.

 

Vaccino antinfluenzale: dato che la gravidanza si accompagna a un aumentato rischio di infezione influenzale grave e di ricovero ospedaliero, in particolare qualora si associno ulteriori co-morbosità, si raccomanda di vaccinare contro l’influenza, utilizzando un vaccino inattivato, tutte le donne che, all’inizio della stagione influenzale, si trovino nel secondo-terzo trimestre di gravidanza o nel periodo post-parto.

 

Per essere aggiornato consulta la pagina di EpiCentro dedicata alle Raccomandazioni annuali del Ministero della Salute relative alla prevenzione e controllo dell’influenza.

 

Vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse: dato che la pertosse contratta nei primi mesi di vita può essere molto grave, o persino mortale, è necessario offrire la massima protezione al neonato; vaccinare la madre nelle ultime settimane di gravidanza consente il trasferimento passivo di anticorpi in grado di immunizzare il neonato fino allo sviluppo di una protezione attiva da vaccinazione del bambino. Il vaccino si è dimostrato sicuro sia per la donna in gravidanza, sia per il feto. La vaccinazione della donna è raccomandata e deve essere offerta nel terzo trimestre (idealmente alla 28a settimana, in un periodo compreso tra la 27a alla 36a settimana) di ogni gravidanza, anche se la mamma ha già avuto la pertosse, la vaccinazione è stata effettuata l'anno precedente, o se la donna è in regola con i richiami decennali del vaccino dTaP).

 

Vaccinazione contro COVID-19

Rispetto alle persone della stessa età non in gravidanza, l’infezione da COVID-19 in gravidanza è associata a un aumentato rischio di complicanze, ospedalizzazione e di ricovero in terapia intensiva. Inoltre, l’infezione da COVID-19 durante la gravidanza è associata a un maggior rischio per il neonato, di parto pretermine, basso peso alla nascita e ricovero in terapia intensiva neonatale. Secondo la Circolare del Ministero della Salute n. 27825 del 17 settembre 2024, deve essere offerta una dose di vaccino a mRNA (richiamo annuale) alle donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel periodo “post partum”, comprese le donne in allattamento.

 

Referenze:

Vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale (RSV)

L’RSV è molto diffuso e provoca ogni anno epidemie, in particolare nel periodo tra novembre e aprile. E’ la causa più comune di bronchiolite nei bambini sotto i due anni di età. I bambini più piccoli (neonati o nei primi mesi di vita) sono a maggior rischio di sviluppare una forma più grave di malattia. L’infezione nel lattante é collegata allo sviluppo di asma negli anni successivi. In Italia si stima che oltre 80.000 bambini nel primo anno di vita vengano visitati in ambulatorio per cause legate all’infezione da RSV; circa 15.000 di essi necessitano dell’ospedalizzazione e circa 3000 di ricovero in terapia intensiva.

 

Nell’agosto 2023, l’EMA (European Medicines Agency) ha approvato un vaccino per la vaccinazione delle donne in gravidanza, per proteggere i neonati e bambini contro le forme gravi di infezione da RSV dalla nascita fino a 6 mesi di età. E’ indicata una dose singola tra le 24 e 36 settimane di gestazione, nei periodi di maggiore stagionalità.

 

Attualmente in Italia (e in molti altri Paesi europei), l’introduzione del vaccino contro il virus respiratorio sinciziale in gravidanza è ancora in fase di programmazione e non è ancora disponibile nella pratica clinica routinaria, né sono state emesse delle raccomandazioni nazionali. Per la prevenzione dell’RSV è disponbile anche l’immunoprofilassi neonatale.

 

Referenze

Altri vaccini non sono indicati di routine durante la gravidanza ma possono essere indicati in alcune situazioni:

  • vaccino contro l’epatite B, se suscettibili e con rischi di esposizione in corso
  • vaccino contro l’epatite A, se indicato
  • vaccino antimeningococcico in caso di focolai, esposizione o se indicato per una condizione medica
  • vaccino antipneumococcico, se indicato per condizioni mediche

Data di ultimo aggiornamento: 25 giugno 2025

Data di creazione della pagina: 20 aprile 2017

Testo scritto da: Alberto Mateo Urdiales, Giulia Fadda - Dipartimento Malattie infettive, ISS