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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Vaccinazioni per le donne in gravidanza e in età fertile



Vaccino anti Morbillo-Parotite-Rosolia e varicella: la rosolia è una patologia solitamente benigna che presenta raramente complicanze. Può essere molto pericolosa invece in gravidanza, soprattutto se la madre contrae la malattia durante il primo trimestre: più precoce è l’infezione, maggiore è il rischio di danno embrio-fetale. In questi casi la malattia può essere responsabile di serie conseguenze tra cui: aborto spontaneo, morte intrauterina del feto, gravi malformazioni fetali e nel bambino, ritardo di acquisizione delle tappe dello sviluppo. Perciò la vaccinazione, che non può essere effettuata durante la gravidanza, è raccomandata e proposta a:

  • tutte le donne in età fertile che non hanno una documentazione di vaccinazione o di sierologia positiva per rosolia procrastinando, eventualmente, la possibilità di intraprendere una gravidanza ad almeno un mese dal completamento del ciclo vaccinale
  • tutti gli adulti e in particolare a coloro che non sono immunizzati tra i familiari e i contatti stretti ricorrenti di donne in gravidanza suscettibili
  • le puerpere suscettibili alla rosolia nel corso del ricovero o nel periodo immediatamente successivo al parto per evitare una successiva gravidanza nuovamente a rischio di esposizione.

Nota: in proposito consulta anche le Linee guida “Gravidanza fisiologica-Parte 1” (pdf 2,4 Mb), elaborate dal Sistema nazionale linee guida (SNLG) dell’ISS che affrontano i temi delle informazioni da dare alle donne in gravidanza e degli screening per le malattie infettive da raccomandare.

 

Anche la varicella, se contratta nell’immediato periodo pre-parto, comporta un rischio, oltre che per il nascituro, anche molto grave per la madre. Quindi si raccomanda la vaccinazione nelle donne in età fertile che non hanno una documentazione di vaccinazione o di storia naturale di malattia (procrastinando la possibilità di intraprendere una gravidanza per 1 mese) e anche nelle puerpere suscettibili nel corso del ricovero o nel periodo immediatamente successivo al parto per evitare una successiva gravidanza nuovamente a rischio di esposizione.

 

Vaccino antinfluenzale: dato che la gravidanza si accompagna a un aumentato rischio di infezione influenzale grave e di ricovero ospedaliero, in particolare qualora si associno ulteriori co-morbosità, si raccomanda di effettuare la vaccinazione per tutte le donne che, all’inizio della stagione influenzale, si trovino nel secondo-terzo trimestre di gravidanza. Per essere aggiornato consulta la pagina di EpiCentro dedicata alle Raccomandazioni annuali del Ministero della Salute relative alla prevenzione e controllo dell’influenza.

 

Vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse: dato che la pertosse contratta nei primi mesi di vita può essere molto grave, o persino mortale, è necessario offrire la massima protezione al neonato; vaccinare la madre nelle ultime settimane di gravidanza consente il trasferimento passivo di anticorpi in grado di immunizzare il neonato fino allo sviluppo di una protezione attiva da vaccinazione del bambino. Il vaccino si è dimostrato sicuro sia per la donna in gravidanza, sia per il feto. La vaccinazione della donna è raccomandata e deve essere offerta nel terzo trimestre (idealmente alla 28a settimana, in un periodo compreso tra la 27a alla 36a settimana) di ogni gravidanza (anche se una vaccinazione è stata effettuata l'anno precedente o se la donna è in regola con i richiami del vaccino dTaP).

 

Risorse utili

 

Data di ultimo aggiornamento: 24 aprile 2025

Data di creazione della pagina: 20 aprile 2017

Testo scritto da: Alberto Mateo Urdiales¹, Giulia Fadda¹, Serena Donati²
¹Dipartimento Malattie infettive, ISS
².Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute, ISS