Sindrome di Guillain Barré e vaccinazione antinfluenzale
Ad oggi, una delle principali preoccupazioni sui vaccini antinfluenzali, e in particolare quelli contenenti il ceppo H1N1, riguarda l’insorgenza di eventi avversi di natura neurologica come, ad esempio, la sindrome di Guillain Barré (GBS). La GBS è caratterizzata da una poliradicoloneuropatia acuta infiammatoria e demielinizzante.
La malattia è solitamente innescata da un'infezione risalente a qualche giorno o qualche settimana prima dell’esordio a carico dell'apparato respiratorio o gastrointestinale. Un aumento dell'incidenza della sindrome di Guillain-Barré fu rilevato negli USA dopo la vaccinazione antinfluenzale effettuata durante la pandemia di influenza suina del 1976-1977, ma successivamente il rischio è stato stimato come più modesto o nullo (meno di 1 caso per milione di vaccinazioni supplementari). Da allora sono stati condotti diversi studi alcuni dei quali hanno mostrato un aumento del rischio dopo la vaccinazione anti-influenzale, mentre altri non hanno confermato questa associazione e la GBS continua ad essere, negli Usa, l’evento di natura neurologica più frequentemente segnalato dopo la vaccinazione.
Nell’articolo “Risk of Guillain-Barré syndrome after 2010–2011 influenza vaccination” (pdf 161 kb) pubblicato sulla rivista European Journal of Epidemiology a marzo 2013, vengono riportati i risultati di uno studio italiano su questo problema. L’indagine è stata condotta in 121 centri clinici neurologici di sette Regioni italiane. L’analisi è stata effettuata con due tipologie di studio: caso-controllo matched e self controlled case series. I risultati mostrano la presenza di un’associazione tra sindromi respiratorie e insorgenza di GBS (OR=11) e tra vaccinazione antinfluenzale e insorgenza di GBS (OR=3). Questa associazione si conferma sia per la campagna vaccinale 2010-2011 sia per la campagna 2011-2012. Sulla base dei risultati dello studio, si può stimare un eccesso di rischio di circa 3 casi per milione di vaccinati.
Bisogna sottolineare che l’eccesso di rischio evidenziato nello studio deve essere valutato in relazione al rischio di complicanze dovute all’infezione da virus influenzale.