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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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La settimana europea delle vaccinazioni



L’Europa ha raggiunto grandi traguardi nel controllo delle malattie prevenibili da vaccino, con l’eliminazione della polio nel 2002 e i progressi verso l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita. Proprio grazie a questi successi, però, le malattie infettive sono sempre meno percepite come un pericolo, e l’attenzione verso l’importanza dei vaccini rischia di diminuire. Sappiamo bene anche dai dati italiani, infatti, che ancora oggi vi sono persone che non vengono vaccinate: si tratta soprattutto di bambini, e i motivi di mancata vaccinazione variano a seconda dei contesti (dal timore degli eventi avversi alle difficoltà di organizzazione dei servizi vaccinali).

La regione Europea dell’Oms include 52 Stati (figura 1) ed è costituita da nazioni con condizioni socioeconomiche molto diverse, e diversi sistemi sanitari.

 

Per questo, l’Oms ha sta promuovendo la Settimana europea delle vaccinazioni (European Immunization Week): durante la settimana dal 17 al 23 di ottobre, vengono promosse diverse iniziative per aumentare sia nel pubblico che nei decisori tecnici e politici la consapevolezza che ogni bambino ha diritto ad essere vaccinato.

 

Sono state identificate quattro aree di intervento, attraverso la richiesta ad ogni nazione partecipante di identificare quella più appropriata al proprio contesto. In particolare, si tratta di:

  • ricordare ai gruppi target delle vaccinazioni i benefici delle vaccinazioni, e i rischi legati al non vaccinare

  • fornire informazioni sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini, in modo da aumentare la fiducia negli interventi vaccinali

  • raggiungere i gruppi vulnerabili o difficili da contattare attraverso attività ad hoc

  • sensibilizzare i decisori e i politici sui benefici delle vaccinazioni, per assicurare un rinnovato impegno e maggiore attenzione verso le vaccinazioni.

Già da diverso tempo l’Oms ha identificato il ruolo cruciale che la comunicazione svolge in ambito vaccinale, sottolineando come la disponibilità di informazioni attendibili sui rischi e i benefici sia uno strumento importante per migliorare l’adesione alle vaccinazioni. Nel 2005, per esempio, è stato avviato il progetto Vaccine Safety Net per la certificazione dei siti internet sui vaccini. Sono stati quindi stilati dei requisiti di credibilità, contenuto, accessibilità e design che consentono di valutare l’adesione alle good information practices. Per l’Italia sono stati “certificati” EpiCentro e il Network italiano per le vaccinazioni.

 

È però la prima volta che viene lanciata un’attività articolata come la settimana europea delle vaccinazioni, il cui slogan è “Previeni, proteggi, immunizza”. Alla settimana del 2005 partecipa un numero limitato di nazioni, in modo da verificare i punti critici e di forza delle attività. Per l’Italia, partecipa quest’anno la sola Provincia Autonoma di Bolzano, che ha le minori coperture vaccinali stimate nelle regioni e province autonome (90% per DTP e HBV, 60% per MPR, secondo dati del ministero della Salute). Per il 2006, invece, è in programma un coinvolgimento più esteso, con la partecipazione di tutti gli stati membri.

In Italia, sono state finora intraprese numerose attività mirate volte a migliorare le coperture vaccinali, e il Piano nazionale della prevenzione 2005-2007 prevede tra i suoi cinque ambiti di intervento le vaccinazioni, con particolare attenzione all’eliminazione del morbillo, ai gruppi a rischio e al monitoraggio delle attività attraverso le anagrafi informatizzate.

La settimana europea dedicata alle vaccinazioni costituisce una opportunità per dare visibilità su scala nazionale e internazionale il tema dell’importanza dei vaccini, ed è quindi un’occasione da non perdere.

Revisione a cura di: Marta Ciofi degli Atti, Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps), Iss